La cannella potrebbe essere un coadiuvante nella prevenzione dell’Alzheimer.

Questo il risultato finale di una ricerca condotta  presso l’Università di Tel Aviv condotta sotto il coordinamento del Prof. Michael Ovadia, direttore del Dipartimento di Zoologia e pubblicata su Plos One.

Che cos’è Il morbo di Alzheimer? È una malattia senile e degenerativa che mina le funzioni cerebrali e sensoriali, gravando sulla memoria determinandone la progressiva perdita, i sintomi, appunto vanno dalla  confusione alla irritabilità e aggressività, dalla instabilità umorale  alla difficoltà nel linguaggio, nonché al cedimento della memoria a lungo termine accompagnato dalle sensibili disfunzioni sensoriali. La malattia colpisce, normalmente, soggetti di età pari o superiore ai 65 anni, tuttavia nella sua forma  presenile può comparire anche prima dei 65 anni.

Come la cannella può supportare la prevenzione dell’ Alzheimer ? Protagonista dello studio è una sostanza denominata CEppt  estratta dalla spezia la. Con tale “principio attivo” sarebbe stata realizzata la soluzione acquosa offerta  alle cavie da laboratorio su cui è stata effettuata la sperimentazione.

I topi adoperati per la ricerca sono stati geneticamente modificati, lo scopo della modifica genetica era quello di sviluppare una forma aggressiva del morbo.

La soluzione è stata somministrata per via orale, ovvero è stata fatta bere ai topi.

Dopo  4 mesi di trattamento lo sviluppo della malattia si sarebbe rallentato .

Tecnicamente l’estratto di cannella produrrebbe una inibizione della formazione di placche di proteina beta-amiloide, ovvero quelle placche di proteine che tipicamente caratterizzano la malattia e ne determinano il progresso.

Ancora tecnicamente i ricercatori hanno notato che il CEppt riuscirebbe ad incidere sulle fibre amiloidi spezzandole, in termini semplici ciò equivale a dire che il potere dell’estratto di cannella è  benefico anche quando la  malattia si trova ormai in uno stadio  avanzato.