Nelle due settimane antecedenti il Natale, 400 Carabinieri, appartenenti a 38 diversi Nuclei dislocati su tutto il territorio nazionale, hanno dato il via all’operazione “Pulizie di Natale”.

Le forze dell’ordine infatti hanno intensificato le attività di controllo e monitoraggio del settore alimentare, soprattutto per quanto concerne i prodotti tipici natalizi quali: salumi, dolciumi, formaggi, pesce e carne, ovvero tutti i cibi maggiormente consumati durante i cenoni e i pranzi di Natale.

Il risultato, come si legge sul sito del Ministero della Salute in data 21 dicembre 2013 (notizia poi aggiornata al 23/12 – ndr), è stato:

-          – il sequestro, da parte dei militari, di circa 250 tonnellate di alimenti;

-          – l’accertamento di oltre 600 irregolarità;

-          – la segnalazione di 691 alle Autorità Giudiziarie, Amministrative e Sanitarie;

-          – la contestazione di violazioni amministrative per oltre 700.000 euro;

-          – la chiusura o il sequestro di 43 strutture.

In particolare, 4 i sequestri evidenziati sul sopra citato portale.

1. Il primo, svoltosi a Milano, ha interessato diversi esercizi commerciali cinesi all’interno dei quali sono state rinvenute ben 1.000 confezioni di “uova cent’anni”, la cui importazione è vietata nei paesi Europei, e 8 tonnellate di anatre eviscerate.

Le uova, illegalmente importate, solitamente di anatra e non di gallina, si presentano come una vera e propria specialità della cucina orientale in quanto subiscono un processo di fermentazione trimestrale: per tre mesi esatti infatti vengono lasciate macerare in un composto fatto di sale, acqua, carbone e ossido di calcio.

Questo processo consente all’albume di “trasformarsi” in una sostanza gelatinosa dal particolare colore ambrato mentre il rosso assume un colore verde scuro molto simile ad un’oliva.

Le anatre invece, provenienti dall’Ungheria, avevano subito un cattivo processo di conservazione in quanto, precedentemente congelate, non erano state adeguatamente stipate all’interno delle celle frigorifere.

2. Nelle città di Bologna, Firenze, Salerno e Bari, i Nas hanno provveduto al sequestro di centinaia di panettoni natalizi privi di etichetta e “spacciati” per artigianali e di circa 5 tonnellate di alimenti (cioccolato in scaglie, sciroppi, gelati, frutta congelata, semifreddi, cannoli, marmellate, etc.) scaduti da oltre 6 anni, malamente conservati, nuovamente etichettati e venduti come “nuovi”.

3. A Pescara e Caserta, i Nas hanno sequestrato oltre 25 tonnellate di anelli di totano: una parte perché sprovvista di prenotifica all’Ufficio Veterinario per gli adempimenti comunitari di Napoli, un’latra perché priva di documentazione sulla tracciabilità.

4. A Torino, i Nas hanno provveduto al sequestro di oltre una tonnellata tra insaccati e formaggi all’interno di un supermercato della provincia.

L’operazione è nata in seguito alle proteste esposte da alcuni cittadini che lamentavano la presenza di forti cattivi odori nelle vicinanze del banco frigo.

I militari hanno così scoperto che molti prodotti risultavano alterati e scaduti da tempo imprecisato. L’etichetta infatti era stata “modificata” con del solvente, rendendo non visibile la data di scadenza.

I formaggi risultavano tagliati, ingialliti e ricoperti di muffe mentre nei salumi vi era la presenza di intere colonie di larve ed insetti.

Infine, seppur non citando una zona in particolare, sul sito del Ministero della Salute viene messo in risalto anche il sequestro, compiuto sempre a livello nazionale, di oltre 2.000 litri di liquido riconducibile al CAFODOS,  un prodotto, per meglio precisare un additivo, utilizzato per contraffazioni di pesce: spruzzato sul l’alimento lo fa apparire come fresco.

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