Il ministero della Salute lo scorso 23 maggio 2013 ha reso noto, attraverso la Circolare n.11949 con oggetto “Individuazione di casi di epatite A in Italia”, quanto segue:

Nell’aprile 2013 sono stati segnalati tramite il Sistema di Epidemic Intelligence di informazione per le malattie trasmesse da alimenti e acqua (EPIS-FWD) ed il sistema di Allerta rapida della Commissione Europea (EWRS) due cluster internazionali di Epatite A, il primo che coinvolgeva pazienti dei Paesi Nord Europei (cluster presumibilmente legato al consumo di frutti di bosco congelati di importazione extra-EU), il secondo turisti di rientro dall’Egitto. I primi di maggio sono stati, inoltre, segnalati casi di Epatite A in turisti stranieri che avevano soggiornato in Nord Italia.”

I dati di tale incremento sono stati riportati sul sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità, che, grazie anche all’aiuto di un grafico che vi riportiamo qui a lato, ha messo in evidenza l’aumento di casi di epatite A acuta registrati dal Seieva (Sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta) nel periodo che va da settembre 2012 ad aprile 2013: 417 casi riscontrati pari al 70% di aumento nel periodo marzo-maggio 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012 in cui i casi segnalati erano 167.

Ma, ritornando alla circolare ministeriale, si presume la presenza di tale virus in determinati alimenti, per l’esattezza nei frutti di bosco. Ecco quanto si legge:

In relazione ad un cluster familiare di epatite A, a seguito di consumo di una torta guarnita con frutti di bosco, verificatosi ad aprile 2013, è stato effettuato il campionamento e l’analisi di una confezione ancora integra di frutti di bosco misti congelati, sui quali è stato riscontrato il virus. Sono attualmente in corso le indagini per il sequenziamento del virus. È stato attivato, pertanto, il sistema di allerta rapido comunitario RASFF sugli alimenti (Notifica 2013.0694), in quanto i frutti di bosco sottoposti ad analisi erano originari di diversi Paesi esteri (Bulgaria, Polonia, Serbia e Canada). Ulteriori indagini sulla materia prima sono ancora in corso, per verificare la possibile origine della contaminazione.”

Nel suddetto documento è inoltre possibile avere tutte le informazioni sui criteri utili per identificare l’Epatite A, come diagnosticarla e tutti i recapiti e le modalità per la segnalazione dei casi.Per accedere a tele informazioni basta cliccare qui e consultare il modello in pdf della circolare del Ministero della Salute.