Lo scorso sabato 9 febbraio veniva diffusa la notizia che, attraverso alcuni test effettuati dalla Fsa (Food Standards Agency), l’autorità per la sicurezza alimentare inglese, si riscontrava la presenza di carne di cavallo nelle confezioni di lasagne della Findus, il colosso alimentare svedese, vendute in Inghilterra.

In principio si è ipotizzato il reato di frode alimentare, in quanto sulle etichette del succitato prodotto vi era riportato come contenuto carne di manzo al 100% (contrariamente i test hanno appurato la presenza di carne di cavallo che va dal 60 al 100%).

Ora, il ministro per l’Ambiente britannico Owen Paterson ha avanzato l’ipotesi che tale carne possa essere nociva per la salute umana:

“Potremmo renderci conto, a mano a mano che le analisi vanno avanti, che siamo in presenza di una sostanza che potrebbe essere pericolosa per la salute umana. Al momento non abbiamo queste prove. Per ora si tratta di ipotesi”.

Per sostanza Paterson si riferisce in particolar modo al medicinale phenylbutazone, molto usato in Inghilterra come antinfiammatorio per i cavalli ma che rappresenta un pericolo per l’essere umano.

Così, mentre nel Regno Unito si continua ad effettuare accertamenti, anche altri Paesi europei corrono ai ripari.

In Francia infatti sono iniziati i primi controlli nelle sedi della Comigel (ditta francese che realizza le confezioni per conto della Findus) presenti a Metz e a Spanghero, realizzati dagli ispettori della DGCCRF (Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione della Frode).

Per quanto riguarda l’Italia invece la CSI, Compagnia surgelati italiana, rende noto che:

“Nessuno dei suoi prodotti contiene carne di cavallo . Non sussiste alcun collegamento tra il marchio Findus commercializzato in Italia e quello commercializzato in Uk e nel resto d’Europa”.