Alla Parodi si muove sempre una critica, la maldicenza è tanto costante quanto banale: in molti accusano la cuoca televisiva di non essere tale, ovvero di non essere affatto una cuoca.

A ben guardare, appare chiaro che la Parodi non ha mai avuto neanche la presunzione di trasformarsi in una professionista dei fornelli e ciò probabilmente ha largamente contribuito al suo successo.

Ieri, questa umile giornalista, donna e mamma che coinvolge gli spettatori in una cucina sorridente ed allegra condotta con sapiente ironia, ha ospitato nel suo studio (arredato con la familiarità di una comune casa) un guru della cucina italiana: a I Menù di Benedetta è stato ospite il Maestro Gualtiero Marchesi.

Ebbene, a parte una siringa di pomodoro conficcata con sapore in una mozzarella (idea geniale estranea alla cucina banale della casalinga che non voglia mangiare ridendo), il Maestro, al fianco di una Benedetta “addobbata” d’elegante pizzo nero, ha donato al pubblico una ricca lezione di vita:

Gualtiero Marchesi ha celebrato la cucina della disinvoltura, dell’allegria della gaiezza degli alimenti semplici. Lo ha fatto stupendo con l’eleganza regale di una mozzarella al pomodoro.

  • Entrando in cucina comunemente si commettono due errori diversi ma altrettanto aberranti:

–          o si entra in cucina solo per spegnere l’istinto della fame ed allora si spoglia il cuore della gioia del cibo che è amore,

–          oppure si accede alla cucina con la presunzione di manifestarsi ( presunzione di manifestare una bravura personale che non è ricerca del piacere del cibo come donazione d’affetto attraverso l’atto di cucinare). In questo secondo casa la cucina si altera e diviene ricerca ansiosa di perfezione, apparenza formale e bellezza estetica fine a se stessa.

La cucina tra questi due errori muore compressa dagli opposti vizi della modernità: la trascuratezza e la fretta.

La cucina è bellezza, calma, passione, altruismo e umiltà. Gualtiero Marchesi e Benedetta Parodi nella puntata di ieri ne hanno dato prova!